Papa Francesco: «È un dono avere un maestro»

Nella mattinata di venerdì 20 dicembre, Papa Francesco si è recato, in visita privata, nel liceo romano Pilo Albertelli. L’Osservatore romano ha pubblicato la trascrizione del dialogo che il Pontefice ha improvvisato rispondendo alle domande di alcuni ragazzi. Riporto qui la domanda di un ragazzo, Francesco, e la risposta del Papa.
[Francesco] Buongiorno Santità, volevo chiederle: Lei recentemente ha parlato del suo maestro, padre Miguel Fiorito, che ricordo ha di lui e secondo lei è importante avere dei maestri? Noi siamo circondati da maestri però i rapporti non sono sempre dei migliori, cosa ne pensa?
[Papa Francesco] C’è un’opera letteraria spagnola forse il professore, la professoressa di letteratura potrà trovarla. Il «Brindis» di Gerardo Diego.
Questo ha finito gli studi, è diventato professore e gli hanno dato una carica di professore in un’altra città, giovane professore. E gli amici gli hanno fatto una cena e lui durante la cena pensò: “Io dovrò ringraziare, dovrò fare un brindisi”, e su una carta o forse sul tavolino lì scrisse una poesia che si chiama «Brindis» e lì dice: “Adesso andrò a tal posto e farò questo, questo, questo, ma un giorno avrò un discepolo” — il senso contrario della domanda — “un giorno sarò maestro”, che è molto di più, è un’altra cosa dell’essere professore, è di più. Un giorno sarò maestro e avrò quel discepolo, e parla come lui vorrebbe che fosse questo discepolo. Andiamo in senso contrario. Noi possiamo dire lo stesso. Un giorno avrò un maestro. Ma anzi cerco un maestro perché i professori non sono bravi? Sono bravissimi ma fra maestro e discepolo c’è una linea, c’è un’armonia. E trovare un maestro di vita è una delle cose belle, belle, belle.
Grazie a Dio io ne ho avuto uno che mi ha aiutato tanto e ho dato testimonianza pochi giorni fa su quella persona ma è un dono avere un maestro. Tu non puoi fare un avviso sulla stampa: io sto cercando un maestro… No, è un dono. Viene. È come l’amore, viene, viene. E il discepolato anche viene, viene. È un dono della vita.
Ma cercate, forse una versione italiana, di questo «Brindis» di Gerardo Diego. Non è un gran poeta ma in quella poesia c’è quello che tu mi ha domandato, il rapporto tra maestro e discepolo. Grazie.